venerdì 27 novembre 2009

Forse un uomo

Il 30 Novembre del 1786 per la prima volta al mondo il Granduca di Toscana abolì la pena di morte. Per questo motivo dal 2001 la Regione Toscana ha istituito la Festa della Toscana il 30 novembre di ogni anno.

Nell'ambito della Festa della Toscana ieri sera ho partecipato al teatro Verdi di Pisa alla prima assoluta della presentazione del nuovo album "Forse un uomo" scritto da Sandro Luporini, cantato da Giulio Agnello e con musiche di Meme Lucarelli.

Questo album, che uscirà sul mercato discografico il prossimo gennaio con etichetta Warner, segna il ritorno di Luporini alla canzone dopo il black-out seguito alla morte di Gaber. E si tratta di un ritorno in musica e non solo testo come era ai tempi del Teatro della  Canzone. L'album, composto da 12 canzoni, è nato,
tra Sandro e Giulio, al Lampione Giallo in via dei Tigli a Viareggio. Ed è un album di canzoni d'amore: Luporini vi è tornato dopo la sua ultima esperienza del 1986 con "Parlami d'amore Mariu".

Come al solito ho scritto sulla moleskine i versi che più mi hanno colpito delle canzoni ascoltate (aspettando gennaio quando acquisterò il CD e potrò avere i testi completi).

Questo mondo
    Il tutto è falso
    Il falso è tutto.


Io che non ho mai amato nessuno

Difficoltà d'amare
    Amica mia non so ancora se ti amo o ti ho preso per il culo

...
    Se un odore inconfondibile restasse sulla pelle di una donna innamorata,
    allora forse capiremmo la vita.


Esperienza dell'assenza
    [ parte anonima e si configura come una rumba/flamenco ]
    Senza memoria un uomo che cos'è?

Il letto
    [ recitata e perciò simile a quelle del Teatro della Canzone ]
    [ la canzone più bella secondo me e anche secondo Luporini stesso ]
    [ mi è tornato in mente l'asciugamano da usare
      dopo aver fatto l'amore sul letto ]

Ipotesi per Maria
    Se un uomo è fedele diventa immortale

Imperdonabile idiozia
    [ nata alla  rovescia: per la prima volta Luporini ha scritto le parole
      solo dopo aver ascoltato la musica ]

Ma il dolore
    D'amore non si muore
    Alla fine di un amore la paura di soffrire diventa assai più forte del dolore
    Il dolore amico più sincero se vuoi riuscire a crescere davvero
    Il dolore è la cosa più giusta per non avere bisogno dell'analista


...
    [ utilizza la chitarra battente in uso fin dal '600 ma adesso poco usata,
      a parte Pino Daniele in una sua canzone ]
    Ho visto alcuni bambini andare a scuola con la pistola
    Stuprare corpo di bambina
    Tarlo che corrode da dentro


Alla fine dello spettacolo applausi meritatissimi per lunghi lunghi minuti. Peccato non ci fosse Luporini a goderseli, bloccato a casa per una convalescenza.



Durante la presentazione del nuovo album Giulio Agnello ha anche presentato alcuni classici di Luporini/Gaber. Tra questi anche "Dilemma". La più bella canzone scritta sul rapporto di coppia (l'ha detto Michele Serra, non io!).



In una spiaggia poco serena
camminavano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma.
L'uomo era forse più audace
più stupido e conquistatore
la donna aveva perdonato, non senza dolore.
Il dilemma era quello di sempre
un dilemma elementare
se aveva o non aveva senso il loro amore.

In una casa a picco sul mare
vivevano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma.
L'uomo è un animale quieto
se vive nella sua tana
la donna non si sa se ingannevole o divina.
Il dilemma rappresenta
l'equilibrio delle forze in campo
perché l'amore e il litigio sono le forme del nostro tempo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole aver la gente.

Lui parlava quasi sempre
di speranza e di paura
come l'essenza della sua immagine futura.
E coltivava la sua smania
e cercava la verità
lei l'ascoltava in silenzio, lei forse ce l'aveva già.
Anche lui curiosamente
come tutti era nato da un ventre
ma purtroppo non se lo ricorda o non lo sa.

In un giorno di primavera
quando lei non lo guardava
lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova.
E ancora oggi non si sa
se era innocente come un animale
o se era come instupidito dalla vanità.
Ma stranamente lei si chiese
se non fosse un'altra volta il caso
di amare e di restar fedele al proprio sposo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
con le parole che ognuno sa a memoria
sapevan piangere e soffrire
ma senza dar la colpa
all'epoca o alla Storia.

Questa voglia di non lasciarsi
è difficile da giudicare
non si sa se è cosa vecchia o se fa piacere.
Ai momenti di abbandono
alternavano le fatiche
con la gran tenacia che è propria delle cose antiche.
E questo è il sunto di questa storia
per altro senza importanza
che si potrebbe chiamare appunto resistenza.

Forse il ricordo di quel Maggio
gli insegnò anche nel fallire
il senso del rigore, il culto del coraggio.
E rifiutarono decisamente
le nostre idee di libertà in amore
a questa scelta non si seppero adattare.
Non so se dire a questa nostra scelta
o a questa nostra nuova sorte
so soltanto che loro si diedero la morte.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
non per una cosa astratta
come la famiglia
loro scelsero la morte
per una cosa vera
come la famiglia.

Io ci vorrei vedere più chiaro
rivisitare il loro percorso
le coraggiose battaglie che avevano vinto e perso.
Vorrei riuscire a penetrare
nel mistero di un uomo e una donna
nell'immenso labirinto di quel dilemma.
Forse quel gesto disperato
potrebbe anche rivelare
come il segno di qualcosa che stiamo per capire.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole avere la gente.

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