giovedì 6 gennaio 2011

Un sogno in una notte agitata

Ho avuto una notte agitata.
Non riuscivo a prendere sonno.
Il cervello rincorreva sempre nuovi pensieri.
Alla fine verso l'una mi sono addormentato, per poi risvegliarmi alle 3 e mezza.
Guardando l'orologio mi sono detto che forse, se mi fossi riaddormentato, avrei potuto dormire un'altra oretta prima che la sveglia suonasse alle 4:45 per andare a Treviso.

È una giornata di festa.
Inizio estate e caldo.
Le mura in terrapieno assomigliano a quelle di Lucca e di Treviso, ma la città ha un che di Pisa.
Sono solo. Forse le bimbe sono con la madre.
Sono ad un colloquio di lavoro.
La società sembra giovane ma le persone sono interessanti e pure il lavoro.
Sembrano interessati a prendermi.
Domando della possibile retribuzione ad una anziana signora, simpatica, elegantemente vestita, che mi ricorda la madre di E. che sta a Varese.
Mi domanda quanto prendo io adesso.
Le rispondo sorridendo che non si risponde ad una domanda con un altra domanda.
Lei mi dice che oggi è la festa della donna e che non dovevo trattare così una signora.
Le dico quanto guadagno adesso.
Mi guarda con un'aria triste.
Avrebbe voluto assumermi, ma non si può permettere quello che io già adesso prendo.
Andiamo nella sala riunioni dove c'è un PC e lei studia il bilancio della sua ditta.
Mi chiede se potessi andare da loro per qualcosa in meno.
Poi lei stessa afferma che non è possibile.
È simpatica e mi dispiace non andare da loro.
Mi riavvio verso casa.
È scoppiato un grosso temporale e io e lei corriamo a piedi fradici sotto la pioggia monsonica.
Si offre di accompagnarmi in macchina ma rifiuto perché tanto abito vicino.
Correndo giù per il pendio delle mura, mentre l'acqua scrosciante mi ha completamente inzuppato, vedo una cinquecento che, uscendo da una strada laterale, si avvia verso il centro della via e non si accorge che ci sono dei lavori in corso.
Finisce in una buca profonda piena d'acqua e forse le persone dentro annegheranno.
Passo vicino alla buca e per uno-due lunghi secondi faccio finta di niente.
Poi torno indietro e mi butto dentro la fossa dove la cinquecento è completamente sommersa dall'acqua.
Vedo attraverso la porta a vetri della cinquecento (che strano una cinquecento con una enorme porta a vetro!) che l'occupante non riesce ad aprirla e sta affogando.
Apro la porta dall'esterno e trascino fuori il guidatore.
È una donna completamente nuda (una guida la cinquecento completamente nuda?).
Tento di rianimarla, ma sembra morta.
Grido a quelli che sono venuti vicino di chiamare un'ambulanza e intanto mi rifiondo sott'acqua dentro la cinquecento per vedere se c'è qualcun altro.
La macchina è pienda di statue in cartongesso, ma non c'è nessun altro.
Torno fuori.
La donna nuda distesa per terra non da segni di vita.
Vorrei tanto aver studiato qualcosa di Pronto Soccorso per poterla rianimare ma non so che fare.
Dopo qualche secondo vedo che che sussulta e tossisce.
Mi avvicino per aiutarla a buttar fuori l'acqua dai polmoni.
Sono contento che sia viva.


Mi sveglio.
Sono le 4:30.
Sotto le coperte rimugino a lungo su questo sogno.
Che significato ha?
Cosa sto cercando di dirmi?

Sono le 5:15.
Scrivo questo post e prendo l'auto verso Treviso.

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