venerdì 28 febbraio 2014

Sémo i cocài



Sémo i cocài, sòra ‘na bricola sémo petài,
vardemo le barche de tuti quei ch’i va in barena a caragoi.

Sémo i cocài. Magnemo sòpa de peoci
con capesante gò e canòce con contornode panòce

Le cocàe incocaìe incoconemo co le schie;
co’na terrina de fasiòi se sentimo very O.K.

Sémo stonài, senti che sighi da sbusài;
e sonémo co’ i Rolinstons domàn de sera a P.ta Sabbions.

Sémo i cocài, volemo sòra el vaporetto,
volemo sòra i marinai, tiremo schitti da mezo etto.

Sémo tuti vaccinài contro la spusa dei canài:
dal bricolon sentìmo tuta la spusa dele fogne de Calcutta.

Come i Cow-boys, se tatuémo do’ rusiòi
e gavémo anca i giubboni de curame de piccioni.

Sémo i cocài, sémo soltanto un fia’ stonài,
ma fra tuti i animali, sémo simpatici più che mai.

Sì, ho capito!

Una persona che conosco suole dire: “Ma se non rispondo ai suoi messaggi lo capirà (oppure no?) che non voglio più aver a che fare con lui?”.
Adesso sono io a trovarmi dall'altra parte della barricata.
Quindi: “Sì, ho capito!”

Mi consolo con la grande schifezza.

mercoledì 26 febbraio 2014

martedì 25 febbraio 2014

Antonello + Michel



Gran bella serata ieri sera. A metà strada tra (o una fusione di?) jazz e musica contemporanea. Da una parte Antonello Salis con il suo sacchetto di plastica e i tamburelli nella cassa armonica del pianoforte (qui in una registrazione di qualche anno fa) a creare nuove sonorità; e dall'altra parte il più compassato Michel Portal (ma ho scoperto oggi che è più giavane del sempre sudato Antonello) con il sassofono e il clarinetto. Si sono divertiti come due bimbi delle materne, e noi con loro.

lunedì 24 febbraio 2014

Aggrovigliamento



Stamattina ho fatto una passeggiata cercando la felicità.
Poi ho scoperto che era un aggrovigliamento.

mercoledì 19 febbraio 2014

Silvia per Salvatore e Laura

Ieri sera ho ascoltato Salvatore Accardo e Laura Gorna (e l'Orchestra da Camera Italiana) al Verdi. Tra i vari pezzi proposti quello che mi è piaciuto di più è stato Capriccio a due scritto da Silvia Colasanti appositamente per Accardo e la Gorna. Non so nulla di musica (non ho avuto una educazione musicale di nessun tipo) e semplicemente riporto le sensazioni di piacevolezza che mi hanno toccato. A fine serata, uscendo da teatro, ho invece orecchiato che molti spettatori non avevano accolto piacevolmente quel pezzo, con sonorità decisamente diverse da quelle "classiche" cui forse erano abituati. Su youtube si trovano molte composizioni della Colasanti e si può ascoltare con le proprie orecchie questa musica non-classica.

domenica 16 febbraio 2014

Art Nouveau

Ieri ho visitato, in compagnia di una signora, la mostra Liberty - uno stile per l'Italia moderna ai Musei San Domenico di Forlì (dal 1º febbraio al 15 giugno 2014).

Si tratta, sostanzialmente, del prodromo di quella sul Novecento vista l'anno scorso. Quella di quest'anno porta a conoscere quali furono le radici della modernità che esplose nel secolo scorso. Per quel poco che conosco di arte ho notato molte caratteristiche a comune con Klimt e la Secessione viennese. Poi però tutto si evolve in maniera più "italiana" e si tratta veramente di un ponte verso ciò che avevo visto sul Novecento un anno fa.

Qui sotto raccolgo (scansionate dal catalogo acquistato ieri) alcune delle opere che mi sono rimaste impresse (portando il mouse sopra le immagini si possono leggere titolo, autore e data, mentre cliccando si può ingrandire la scansione a pieno-schermo).



Ascoltando le presentazioni delle varie opere attraverso l'audio-guida mi è sembrato di capire che tutto cominciò con l'Esposizione Internazionale d'arte decorativa moderna di Torino del 1902. Questo è uno dei tanti bei manifesti esposti nel lungo e alto corridoio iniziale della mostra.



Il manifesto che pubblicizza la mostra sul web aveva continuato per settimane ad accendere una lampadina nei miei ricordi, ma la lampadina era così fievole che non riusciva ad illuminare il buio che la circondava. Tutto ciò fino a quando non ho visto esposta l'opera originale (o, meglio, il trittico di opere originali) e allora ho capito! «Ma io le avevo già viste a novembre a Pavia!» (e poi ho pensato tra me e me che la vecchiaia e l'obsolescenza avanzano velocemente se non mi ricordavo di una pinacoteca visitata neanche tre mesi fa).



La scansione dal catalogo non rende al meglio, ma più che il progetto per un cimitero sembra proprio una scena tratta da un film di fantascienza, stile Metropolis di Fritz Lang.



Ho ritrovato esposto per ben due volte Attilio Mussino, un famoso illustratore e fumettista del Corriere Dei Piccoli. Bilbolbul è stato sul CdP un suo famoso personaggio e qui si può rileggere una sua storia.




Questo olio su tela mi ha invece ricordato il film "Al di là dei sogni" con Robin Williams.



Anche quest'anno ho visto un altro centrotavola un po' inquietante.



La mia passione per le nuvole nei quadri (cominciata con La battaglia dei cieli) non è stata delusa nenche questa volta.




C'erano degli stupendi vasi e sedie e altri oggetti d'arredamento.



Gli arazzi visti alla fine della mostra mi sono piaciuti moltissimo.



Non poteva mancare un Casorati!




In alcune sale della mostra sembrava di essere dentro una versione 3D del blog di Antonella, tanti erano i quadri Antonella-like che ti circondavano.



Infine, per chiudere, una bellissima donna!

mercoledì 12 febbraio 2014

Open Combo




Due sere fa sono stato al Fabbricone (ci mancavo da 30 anni...) a sentire jazz. C'era il gruppo Open Combo guidato da Silvia Bolognesi. Ci sono andato al buio, senza sapere quasi nulla di jazz e di Silvia. Ed è stato magnifico. Ho trovato proprio il tipo di musica che mi piaceva. E anche un sacco! Qui sotto uno dei brani che ho ascoltato (poi mi sono comperato anche il CD completo). C'erano moltissime persone: la platea (direi circa 300 posti a sedere) era tutta piena zeppa. Il gruppo era ampio (8 persone) ed era ben condotto da Silvia che ha realizzato ottime conduction e omaggiato esplicitamente il loro creatore Butch Morris. Insomma una ottima serata. Direi che il Fabbricone mi porta bene!



domenica 9 febbraio 2014

Rughe

​Alle 20:15, a due passi dall'ingresso del teatro, mi accorgo di una libreria nuova. C'è ancora chi vuole scommettere e investire qualche soldo in una attività culturale ai giorni nostri? Guardo la vetrina e scorgo un libro che cercavo da mesi e che nessuna libreria commerciale della mia città possiede. Lo compero e me lo porto a teatro. Stanotte a letto ho cominciato a leggerlo e adesso l'ho terminato.



È un libro sulla memoria, sul tempo, sul viaggio, sul ritorno a casa.

La memoria è tutto ciò che siamo.

Non leggo mai gli oroscopi, ma oggi mi è caduto l'occhio su quello dell'Internazionale e vi ho scorto una specie di ammonimento: Non tornare mai nel posto in cui appartenevi al passato. Vai verso quello a cui apparterrai in futuro... Una frase senza senso, di quelle che piacciono ai sognatori e agli idealisti.

Sono stato tirato su a pane e politica. Ecco perché è davvero triste la morte di un'idea di cambiamento e di futuro che è stata la mia idea di politica.

Il tempo che unisce e separa la vita delle persone ci conduce quasi sempre all'incontro con la felicità nel momento sbagliato.

sabato 8 febbraio 2014

Un filo



Stamani cercavo una password che non ricordavo più. Siccome l'unica cosa che ricordavo era che l'avevo scritta in una mail ho usato la fantastica ricerca di google su tutte le mail del mio account gmail. E così mi è capitato di leggere alcuni messaggi scambiati qualche tempo fa. E mi sono accorto di quanto sono cambiato io e anche le persone con cui chiaccheravo. Però c'è un filo dentro di me che mi identifica e che i più attenti possono notare guardando oltre i petali del mio fiore che periodicamente si aprono e chiudono. Una funzione periodica di me? Magari sono solamente un ciclotimico!