martedì 19 aprile 2016

Costituzione o regolamento condominiale?

L'articolo 70 prima della riforma di Renzi:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.

L'articolo 70 dopo la riforma di Renzi:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L'esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all'articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all'articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all'esame della Camera dei deputati.

2 commenti:

  1. La seconda che hai detto. (Ed è il meno, di questa sciagurata revisione).

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  2. Interessante, efficace eppure più sintetico dell'articolo nella nuova formulazione il commento, su Internazionale, di un giornalista tedesco. Dall'esterno, forse, ha il cervello più libero lui della gran parte dei commentatori nostrani.

    Le riforme istituzionali del governo Renzi

    Michael Braun, Die Tageszeitung, Germania

    La riforma del senato e il premio di maggioranza renderanno i governi più stabili, ma forse meno rappresentativi, scrive il quotidiano tedesco

    Un’Italia rinnovata da cima a fondo: è stata questa la promessa di Matteo Renzi quando è andato al governo, nel febbraio del 2014. Ora, con l’approvazione della riforma costituzionale, il presidente del consiglio italiano può affermare di aver raggiunto un obiettivo di cui i partiti discutevano da trent’anni senza risultati. A quanto pare il paese diventerà finalmente stabile, con la chiara preponderanza di una delle camere del parlamento sull’altra. E grazie alla modifica della legge elettorale, fatta in parallelo alla riforma costituzionale, la maggioranza di governo potrà inoltre contare sulla stabilità in parlamento.
    È questo il punto di forza della duplice riforma renziana. A prescindere dal numero di voti ottenuti da un partito al primo turno, infatti, chi otterrà più voti al ballottaggio tra le due formazioni principali si aggiudicherà la maggioranza assoluta in parlamento. Insomma, l’Italia potrebbe essere governata da un esecutivo che in realtà è sostenuto solo dal 20 per cento degli elettori. Ma in un paese in cui il Partito democratico, il Movimento 5 stelle e la destra sempre più populista costituiscono tre blocchi contrapposti, la democrazia potrebbe trasformarsi in una lotteria. È probabile che Renzi abbia pensato a sé come futuro vincitore, ma non è affatto scontato che sarà così.
    Troppo potere
    Già oggi i sondaggi rivelano che, in caso di ballottaggio, il probabile vincitore non sarebbe il Partito democratico ma i cinquestelle. Chiunque vinca potrebbe governare per l’intera legislatura. Se Silvio Berlusconi avesse avuto tanto potere, avrebbe potuto ostacolare più efficacemente i magistrati che indagavano su di lui. Allo stesso tempo, la nuova stabilità potrebbe limitarsi all’apparenza. Un governo può essere anche stabile, ma se è vissuto dai cittadini come poco rappresentativo rischia, nel lungo periodo, di minare la fiducia nelle istituzioni democratiche."

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