sabato 28 maggio 2016

Da Egon Shiele a Thelma & Louise



Questa commedia è stata (come lo fu Thelma e Louise nel 1991) una specie di boa intorno a cui girano i film di quest'anno.



Mi piacerebbe poter dominare le parole per poter ben descrivere le sensazioni che mi ha procurato la visione di questo film. Ma non ci sono mai riuscito. Posso solo accennare cosa mi ha ricordato. Ovviamente Thelma & Louise. Poi Il sorpasso. E poi anche Egon Schiele (l'illuminazione e l'esplicitazione di un retro-pensiero le ho avute ascoltando l'intervista a Micaela Ramazzotti qui sotto).

giovedì 19 maggio 2016

La cura



Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

lunedì 16 maggio 2016

Don't cry for me Argentina




It won't be easy, you'll think it strange
When I try to explain how I feel
That I still need your love after all that I've done

You won't believe me
All you will see is a girl you once knew
Although she's dressed up to the nines
At sixes and sevens with you

I had to let it happen, I had to change
Couldn't stay all my life down at heel
Looking out of the window, staying out of the sun

So I chose freedom
Running around, trying everything new
But nothing impressed me at all
I never expected it to

Don't cry for me Argentina
The truth is I never left you
All through my wild days
My mad existence
I kept my promise
Don't keep your distance

And as for fortune, and as for fame
I never invited them in
Though it seemed to the world they were all I desired

They are illusions
They are not the solutions they promised to be
The answer was here all the time
I love you and hope you love me

Don't cry for me Argentina

Have I said too much?
There's nothing more I can think of to say to you.
But all you have to do is look at me to know
That every word is true

sabato 14 maggio 2016

Distacco del vitreo

Tra ieri e oggi distacco del vitreo, certificato da una visita oculare fatta ieri in mattinata quando ho cominciato a vedere le cosiddette mosche volanti (io in realtà chiamo vermi o filamenti o ragnatele ciò che vede il mio occhio destro) e ripetuta oggi pomeriggio in cui anche usando la lampada a fessura la mia oculista ha confermato visivamente il distacco del vitreo dell'occhio destro e la presenza dei "vermicelli" nel vitreo che sta colassando.


Sul web si trovano mille articoli sul distacco del vitreo e sulle miodesopsie per cui non vi annoio con spiegazioni ufficiali e lascio solo due figurine scientifiche qui sopra e qui sotto che fanno tanto figo. Questo distacco è anche una sorta di certificazione naturale che sto invecchiando (ahimè). Adesso devo solo stare attento a notare eventuali lampi (stile flash della macchina fotografica) perché se accadesse significherebbe che il vitreo si sta portando dietro anche la retina e questo provocherebbe un distacco di retina (succede una media del 10% delle volte dopo un distacco di vitreo) che va assolutamente evitato e immediatamente comunicato alla oculista.


Spero che le fastidiose ragnatele mobili scompaiano presto perché sono molto noiose e mi mpediscono di vedere chiaramente. Potrebbero andare via in poche settimane o rimanere lì anche per sempre. C'è di buono che il cervello dopo un po' "capisce" che non sono reali e non rappresentano un pericolo per cui le nasconde automaticamente al processo visivo.

domenica 8 maggio 2016

La luce sulla parete di una casa



Idealtipo americano: la pompa di benzina nel nulla.

Nel weekend ho imparato due nuove parole: litote (post precedente) e idealtipo (vedi qui sopra). Se in Norvegia i paesi nascono intorno alle pompe di benzina, negli Stati Uniti dipinti da Hopper le pompe di benzina sono (erano?) ancora circondate dal nulla.

Qui sotto invece due quadri di Hopper in cui il vento si indovina dai cipressi e dagli alberi piegati.





La mostra su Hopper visitata ieri a Bologna è decisamente entusiasmante. Ho finalmente potuto vedere dal vivo alcune delle opere piene di luce che mi hanno sempre affascinato di quest'artista. Come una volta lui stesso disse:
"Forse non sono troppo umano ma il mio scopo è stato semplicemente quello di dipingere la luce sulla parete di una casa."
Sono due gli artisti americani del secolo scorso che da sempre (prima ancora che conoscessi il loro nome) mi hanno stupito: Norman Rockwell e Edward Hopper. E finalmente ieri ho colmato metà delle mie aspettative. La luce che le opere di Hopper trasmette è magica. Esce dalle tele e colpisce gli occhi e il cervello in maniera totale.





Il catalogo (foto sopra, edito da Skira) ripropne tutte le opere visibili in mostra ed è preceduto da alcuni brevi saggi introduttivi. Mi sento di consigliare vivamente la visita alla mostra (l'audio-guida non è eccezionale, ma la mostra è ben strutturata, le didascalie in inglese e italiano sono ben visibili, le opere non sono tante, ma sono significative).

La litote dell'alitosi

L'alitosi del mattino non è un gran bel sentire.

venerdì 6 maggio 2016

Gemona, Buia, Osoppo, ...



Una sera ho preso la bici e ho pedalato fino a questa strada dove, dopo aver raccolto una fanciulla in pigiama, abbiamo girovagato un po' per la città. Erano esattamente 40 anni fa ed eravamo entrambi un po' scossi. Dal giorno seguente avremmo cominciato a conoscere il nome di alcuni paesini friuliani entrati purtroppo nella storia: Gemona, Buia, Osoppo, ...